Aldo Grandi proprietario-direttore-attore- di una sua personale
gazzetta, al servizio delle sue personalissime idee e anche altre, mi attacca,
a volte su come metto le virgole, questa volta sulla mia coerenza sul giudizio
di Tambellini, di cui sono stato nel passato molto critico e invece nel
presente ho votato al ballottaggio e fatto votare, dalla nostra lista Rinascimento
di Vittorio Sgarbi..
Le motivazioni di questo attacco? Semplice: due sono i soggetti
letteralmente impazziti dopo questa tornata elettorale: Santini e Grandi. Per
il primo nessuna sorpresa si sapeva che non era all’altezza di fare il Sindaco
e come ha reagito alla sconfitta da ragione ha chi lo pensava. Ma Grandi perché
fa la stizzosa vedova inconsolabile? Cosa ha perso in questa elezione? Lo dica o
se ne faccia una ragione.
Voglio rispondere alle sue esternazioni: è vero, per chi come me ha
portato avanti per più di cinque lustri il turismo a Lucca, gli atteggiamenti
della giunta uscente sono sembrati spesso non confacenti a quanto andava fatto
e con la consueta trasparenza l’ho denunciato pubblicamente, più volte.
Confermo tutto.
Per questo la nostra lista “Rinascimento sia” ha portato avanti con
altri una candidatura a Sindaco alternativa a Tambellini e Santini: ci siamo
battuti per le nostre idee e i nostri programmi, ma non ce l’abbiamo fatta ad
andare al ballottaggio.
Fare la lista con l’amico Francesco Poggi non è stato facile e la mia
presenza in lista è stata per fare numero, se no avrei fatto il capolista e il
mio lavoro è stato sempre e solo per il successo della Lista e del nostro
candidato Sindaco, che era il nostro obiettivo. Fare una Lista civica all’ultimo
momento, senza finanziamenti, è molto impegnativo e difficile, ma i risultati
per Rinascimento sono stati soddisfacenti.
Il popolo lucchese ha scelto per il ballottaggio Tambellini e Santini
e fra loro che, per legge, dovevamo scegliere chi votare o non votare, che non
fa parte del mio credo.
Ho sempre affermato in questi ultimi otto mesi che solo un candidato
autorevole moderato, di centro, avrebbe potuto battere, anche al primo turno
Tambellini, ma la protervia, l’ambizione sfrenata, la presunzione di Remo Santini,
ha impedito con la sua scelta scellerata a candidarsi in grande anticipo, che
il disegno di una autorevole candidatura moderata potesse andare avanti e il
Grandi ci ha messo molto di suo con attacchi personali e vergognosi al Presidente
emerito del Senato Marcello Pera che stava tessendo con pazienza il disegno
moderato con noi.
Con Tambellini abbiamo aperto un discorso proprio sul turismo, la
cultura, il commercio, il bello, che sono i temi che da sempre ci stanno a
cuore, in linea con le posizione del nostro movimento e del suo riferimento, Vittorio Sgarbi.
Credo che Tambellini, persona intelligente, abbia capito che una parte
importante della città ha scelto di non votare o votargli contro perché Lucca è
citta d’arte di turismo e di commercio e che questi temi non possono non essere
al centro della vita amministrativa del Comune, insieme certo ad altri.
Per cui abbiamo ritenuto utile alla città assumere come Rinascimento,
in un momento estremamente difficile, dove tutti pensavano e dicevano che
avrebbe vinto Santini, di schierarci pubblicamente con Tambellini, nella
certezza di poter recitare un qualche ruolo nel riportare al centro
dell’attenzione amministrativa i temi che ci stanno a cuore. L’abbiamo
indovinata? Non lo so. Spero di si, ma
questa scommessa politica, andava fatta
perché l’unica nell’interesse della città di Lucca.
In politica occorre a volte rischiare e noi l’abbiamo fatto, senza se
e senza ma.
Ho sempre fatto politica nel socialismo riformista di Craxi e Pertini,
che mi hanno sempre insegnato che l’interesse primario di un uomo politico deve
essere la comunità che vuoi amministrare e non le questioni personali o le
ideologie preconcette.
Mai farsi distrarre da impuntature del passato, ma usare sempre intelligenza,
duttilità e riformismo per raggiungere la parte possibile degli obiettivi che
vuoi realizzare per la tua comunità, senza curarti delle tue simpatie o antipatie.
In questo ballottaggio due erano i nostri obiettivi: il primo aiutare
a ridare centralità ad una politica culturale e del turismo a Lucca, il secondo
evitare al nostro Comune un Sindaco inadeguato.
Il primo obiettivo è ora nella mani di Tambellini e del PD, il secondo,
l’abbiamo raggiunto e i fatti recenti dimostrano a tutti che avevamo ragione.
Francesco colucci